La meridiana è uno degli oggetti più affascinanti della collezione di BluArte. Fin dall’antichità determinare con precisione il passare del tempo è stata una necessità per l’uomo.
La cosa più facile da osservare, per gli uomini di un tempo, è stata l’ombra del sole. Ad ognuno di noi sarà capitato da piccolo di notare l’allungarsi delle ombre degli alberi in prossimità del tramonto; oppure di cercare la nostra ombra a mezzogiorno… e non trovarla!
Gli Egizi e la misurazione del tempo
Sappiamo che gli antichi Egizi iniziarono a costruire degli strumenti per la misurazione del tempo che prevedevano l’uso del sole, ma non si ha la certezza della forma o la loro dimensione.
Forse gli obelischi egizi erano gnomoni giganti? Niente di certo, ancora.
I Greci e l’orologio solare
Una delle certezze che abbiamo è che si deve aspettare la civiltà Greca per l’invenzione dello gnomone, da parte di Anassimandro e dell’istallazione, nel 560 a.C., di un orologio solare a Sparta. E poi da lì, questi strumenti raggiunsero ogni angolo della Magna Grecia.
L’orologio solare in Sicilia
E proprio in Sicilia, nel 263 a.C., il console romano Marco Valerio Messalla, occupando la città di Catania scorge un lungo chiodo che sporgeva dalla parete di un edificio. Era lo gnomone della meridiana che permetteva di indicare il tempo grazie alla sua ombra prodotta sulla superficie.
Estasiato dall’invenzione greca, prese il quadrante solare di Catania e lo fece montare a Roma, incurante del fatto che essendo stato progettato per un’altra città aveva un errore di 10 minuti. L’errore in sé non è molto, ma ci fa capire quanto poco ne sapessero i Romani di orologi solari.
L’oblio e la rinascita della meridiana
Nel tempo l’uso di questi strumenti diminuì fino a dimenticarli in tutto il periodo medievale. Infine, si riscoprì l’orologio solare grazie ai monaci Benedettini che nel VII-VIII secolo se ne servivano per individuare le ore di preghiera. Ecco perché in molte chiese ancora se ne trovano.
Ma in epoca moderna si assiste nuovamente all’oblio dell’orologio solare. La gente non è più isolata nella sua comunità e si sposta con frequenza.
Nuove regole per la misurazione del tempoLa nuova necessità è quella di avere, almeno nella stessa nazione, la stessa ora. Tra una città e l’altra c’erano anche 20 minuti di differenza… Così si adottò per ogni nazione, l’ora esatta della capitale.
Quando si stabilirono i parametri internazionali, fu stabilito che il riferimento fosse il meridiano passante per Greenwich. Il nostro meridiano quindi, spostandoci 15° a est è quello passante per il nostro vulcano Etna.
La meridiana oggi
La meridiana viene riscoperta negli ambienti più attenti alla natura e tra gli appassionati di storia. Ma non si deve essere uno storico per apprezzarne il genio e la semplicità. Inoltre, potendo scegliere la frase che meglio ci rappresenta, risulta essere una buona consigliera ogni volta che il nostro sguardo volge a lei.
Quest’ultima è la mia meridiana preferita. Piccola ma dal messaggio ben chiaro. Inutile rimandare, rimuginare e vagare tra mille indecisioni! Cogli l’attimo!
E il nostro augurio è che la meridiana non debba più passare per periodi di oblio
…tanto è il suo fascino.
Deliziatevi, infine con il video di una delle ultime arrivate…
https://www.facebook.com/stefania.alberici.5/posts/10155239434348310
Per approfondire ancora l’argomento vi consiglio vivamente di leggere il libro di Nicola Ulivieri I segreti degli orologi solari. Manuale per leggere, comprendere e progettare meridiane.
Se invece volete realizzare la vostra meridiana andate qui www.gnomonica.it