yH5BAEAAAAALAAAAAABAAEAAAIBRAA7 - Il Melograno nelle ceramiche di BluArte Giardini Naxos

Il Melograno è un amico fedele dell’uomo da tempi antichi. Si ha traccia della sua coltivazione già 8000 anni fa in Asia e lo troviamo, migliaia di anni dopo, essiccato o dipinto, nelle tombe egizie.

Il melograno nella storia

Da sempre l’uomo ha apprezzato le qualità di questo frutto sia come alimento che come “farmaco” di bellezza.

Grazie ai mercanti Fenici, l’albero del melograno si è diffuso in tutto il Mediterraneo ed è giunto anche in Sicilia.

Ma furono i Romani a selezionare nel tempo una grande varietà dei frutti che potevano essere usati in molte circostanze, come piante ornamentali, come coloranti per tessuti oppure per i riti propiziatori.

Simbologia

In ogni civiltà ha sempre rappresentato il simbolo della fortuna, la prosperità e la fertilità, soprattutto per l’abbondanza di chicchi nascosti al suo interno.

Tradizione ebraica

Il melograno è uno dei doni più preziosi fatti da Dio all’umanità e che il popolo eletto troverà nella “Terra Promessa”.

Secondo gli ebrei, il frutto possedeva anche un significato di “regalità” avendo una coroncina sul suo apice, residuo del calice del fiore che avvolgeva i petali.

Simboleggia inoltre onestà, saggezza e correttezza.

Tradizione dell’antica Grecia

Il melograno era una pianta sacra ad Afrodite ed Era (protettrice del matrimonio e della fertilità). Era durante le feste in onore della Dea Demetra, le Thesmophoria, che le ateniesi consumavano i frutti del melograno, auspicio di prosperità e fertilità.

Tradizione Romana

Simile alla tradizione greca, il melograno era simbolo di fertilità e di fedeltà; le donne infatti adornavano i loro capelli con i suoi rami fioriti.

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Tradizione cristiana

Il frutto rappresenta la vita donata all’umanità e quindi la maternità.  E’ usato anche come immagine della Chiesa che racchiude, in una stretta unione i numerosi chicchi, cioè i fedeli.

Tradizione in Sicilia

Ma ritornando nella nostra bellissima Trinacria, il frutto è così ubiquitario e presente nella tradizione, da dar luogo anche ad un detto molto usato:

Quannu viriti ranati chiancìti,

ca è l’ultimu fruttu di la stati.

Trad. Quando vedete i melograni piangete, perché è l’ultimo frutto dell’estate.

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Un frutto nella leggenda siciliana

Si narra che nel castello di Caccamo ci sia il fantasma di una bellissima monaca che, al primo dei 24 rintocchi di campana della mezzanotte del giorno di luna piena, si reca verso la torre con un melograno in mano. Chi riuscirà a mangiare il frutto senza farne cadere un chicco a terra e senza l’aiuto delle mani troverà un tesoro.

Per approfondire http://ilgiornaleoff.ilgiornale.it/2018/01/31/il-meraviglioso-castello-di-caccamo-fra-storia-e-leggenda/