La decorazione a Patchwork - BluArte
Dopo la modellazione il manufatto subisce un naturale processo di essiccazione all’aria e dopo si procede alla prima cottura che lo trasformerà in cotto grezzo dal tipico colore rosso. Le piastrelle in cotto sono rivestite con lo smalto Vietri dal colore bianco sporco che conferisce ai colori una brillantezza dal sapere antico.
I colori selezionati sono il ramina, un classico intramontabile della cultura siciliana ed un verde acqua che ci riporta ai colori del nostro mare in un giorno d’estate. I colori utilizzati sono tutti a base acqua a-piombici e a-tossici destinati anche a stoviglie ad uso alimentare (utilizziamo esclusivamente prodotti Colorobbia).
La decorazione è realizzata a patchwork e ci permette di immaginare le antiche cucine siciliane, piene di piante aromatiche e spezie, che nella loro semplicità hanno creato un patrimonio culinario invidiato ed ammirato da tutto il mondo.
La seconda cottura, la più lenta e delicata, è quella che determina tutta la maestria degli artisti. La materia si rivela e crea delle texture e delle sfumature sempre diverse ed uniche. La temperatura è di circa 900° C e fissa lo smalto alla piastrella conferendo la sua tipica resistenza e brillantezza. Le piastrelle sono adatte a pulizia con prodotti di uso quotidiano che non intaccheranno la superficie e permetteranno di mantenere il manufatto sempre pulito e lucido.
Attraverso le immagini dei nostri manufatti si avrà la percezione di ritrovarsi in un luogo dal fascino immutato e si potrà vivere un’esperienza raffinata ed autentica, trasformandosi in viaggiatori privilegiati alla scoperta di quel “lembo di Paradiso sulla terra” che ha affascinato grandi personaggi.
«L’Italia senza la Sicilia, non lascia nello spirito immagine alcuna. È in Sicilia che si trova la chiave di tutto.
La purezza dei contorni, la morbidezza di ogni cosa, la cedevole scambievolezza delle tinte, l’unità armonica del cielo col mare e del mare con la terra…chi li ha visti una sola volta, li possederà per tutta la vita».
(J.W.Goethe, “Viaggio in Italia”, 1817)